Sprechi alimentari cosa cambia in Italia

Comunità

Sprechi alimentari, finalmente anche in Italia arriva una proposta di legge. Un altro tassello per costruire un mondo più equo.

Quello degli sprechi alimentari è un tema molto sentito e dibattuto nelle società avanzate del mondo occidentale. L’Italia non fa certo eccezione. Infatti da tempo si sentiva il bisogno di una legge contro gli sprechi alimentari e per fortuna l’attesa sembra essere finita.

Proprio in questi giorni si discuterà in Parlamento una proposta di legge per dare un argine agli sprechi alimentari. La proposta arriva dalla deputata del Pd Maria Chiara Gadda ed ha riscosso il consenso di tutti i componenti della Commissione Affari Sociali.

La legge ha visto la luce e successivamente ha avuto il via libera per la discussione parlamentare nascendo sulla falsa riga di una proposta simile già discussa e approvata in Francia. In Italia si discosta per un principio guida che potremmo definire opposto.

La legge francese infatti pone l’accento più sugli aspetti punitivi nei confronti degli operatori dell’industria alimentare rei di sprecare cibo.

Al contrario la legge italiana è incentrata sugli incentivi verso coloro che adotteranno quante più misure possibili per evitare inutili sprechi alimentari.

Sprechi alimentari come riutilizzarli

A dir la verità i soggetti economici che trattano alimenti hanno già la possibilità di donare le loro eccedenze ai meno fortunati, ma il lungo e contorto iter burocratico rende la cosa di fatto molto complessa, disincentivando proprio quello spirito sociale che agli addetti del settore non manca affatto.

Con la nuova legge non serviranno più i 5 giorni di preavviso attuali prima di poter donare le scorte alimentari eccedenti alle associazioni benefiche, basterà fare un consuntivo a fine mese che raccolga i dati di tracciabilità dei prodotti donati.

Naturalmente il testo di questa proposta di legge è tutt’altro che semplicistico.

Nei suoi 17 articoli sono previste regolamentazioni volte a garantire la sicurezza alimentare dei soggetti riceventi e il rispetto delle normative fiscali, onde evitare la comparsa di fenomeni illegali come l’evasione e il mercato nero.

Una proposta contro gli sprechi alimentari

Insomma, possiamo dire che il parlamento italiano questa volta ha fatto centro, mettendo in piedi una valida legge contro gli sprechi alimentari. Ma vediamo in sostanza cosa prevede il riordino normativo contro gli sprechi alimentari:

  • uno stanziamento di fondi maggiorato per l’acquisto di derrate alimentari destinate al “Tavolo indigenti”;
  • un fondo per progetti di ricerca e sviluppo tecnologico che fanno capo al Ministero dell’Agricoltura sul “packaging intelligente antispreco”;
  • un fondo destinato al ministero dell’Ambiente per promuovere il family bag, ossia la possibilità da parte dei consumatori di portare a casa i cibi avanzati in cene o pranzi consumati al ristorante;
  • il coinvolgimento della RAI che sarà tenuta ad assicurare un adeguato numero di ore di trasmissioni televisive che informino il consumatore sui giusti metodi per combattere gli sprechi alimentari;
  • il recupero dei farmaci non utilizzati e non ancora scaduti.

Tutto ciò potrebbe portare le aziende della filiera, già da quest’anno, al recupero di un numero di tonnellate di alimenti pari al doppio rispetto a quanto fatto lo scorso anno. Dalle 550 mila tonnellate odierne al traguardo di 1 milione stimate per fine 2016.