Miti da sfatare sui funghi, sapete quali sono?

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Miti da sfatare sui funghi, sapete quali sono?

Esistono molte leggende e detti popolari che riguardano il regno dei funghi. Leggende che spesso vengono tramandate di generazione in generazione. Miti che continuano ad avere un certo seguito fra gli estimatori e i raccoglitori amatoriali di questo delizioso frutto.

Ma sono tutte vere le credenze popolari sui funghi? Quali sono fondate e quali sono i miti da sfatare?

Cercheremo di far luce sull’argomento spiegandovi quali sono i miti da sfatare sui funghi, credenze purtroppo ancora popolari che possono portare i raccoglitori inesperti a tragiche conseguenze. In questa lista scoprirete quali sono i miti da sfatare sui funghi spontanei, false nozioni e leggende che possono diventare molto pericolose per chi le segue ciecamente.

I miti da sfatare sui funghi

I funghi sono “frutti” della terra conosciuti ed apprezzati dall’uomo fin dall’antichità. A partire dall’era preistorica sono stati utilizzati prima per scopi rituali e magici, poi per fini alimentari. Si trova traccia del loro consumo già in alcune pitture rupestri, e i Romani che li conoscevano molto bene ne descrissero anche le specie pericolose.

Anche se sono passati molti secoli esistono ancora miti e leggende sui funghi derivati da nozioni tramandate dalle generazioni passate, che però sono prive di qualunque fondamento scientifico. A volte diventano molto pericolose per chi si avvicina a questo mondo senza le dovute conoscenze.

Ecco un elenco di miti da sfatare sui funghi

  • Non è vero che i funghi di buon sapore, mangiati dalle lumache, di colore bianco e con anello sono sempre commestibili. Esistono infatti numerose specie, come alcune appartenenti alle Amanite, che pur avendo queste caratteristiche sono tossiche o addirittura mortali.
  • Non è vero che i funghi che crescono nei prati in primavera sono sempre commestibili. Alcune specie come l’Amanita verna (chiamata anche “tignosa di primavera”) e la falsa spugnola (Gyromitra esculenta) sono velenose e mortali. Anche dei comuni funghi come i prataioli hanno nella loro famiglia specie velenose: se una volta raccolti al semplice tocco cambiano il loro colore in giallo e odorano d’inchiostro non vanno assolutamente mangiati.
  • Non è vero che i funghi che crescono su ceppate e alberi sono sempre commestibili. Esistono specie molto note che sono buonissime e assolutamente commestibili come i piopparelli e i chiodini. Ma vanno distinte dai “falsi chiodini” (Hypholoma fasciculare) che sono invece tossici. Va evitato anche il “fungo dell’olivo” (Omphalotus olearius).
  • Non è vero che se i funghi vengono sottoposti a cottura prolungata sono sempre commestibili. Una cottura prolungata rende commestibili i funghi che hanno veleni termolabili. Ma in caso di veleni termoresistenti la cottura è del tutto inutile.
  • Non è vero che i funghi che diventano grigi o blu una volta tagliati sono sempre tossici. Esistono specie perfettamente commestibili che mutano colore solo a causa dell’ossidazione, che non ne pregiudica affatto la salubrità.
  • Non è vero che i funghi che crescono vicino al ferro arrugginito e all’erba dei serpenti sono sempre tossici. I funghi non assorbono il veleno di altre sostanze. Ma alcune specie lo producono come reazione metabolica intrinseca nella decomposizione delle sostanze di cui si nutrono. Viceversa i terreni e gli habitat fortemente contaminati possono lasciare sui funghi residui di metalli pesanti in forte concentrazione. Anche i funghi che crescono vicino ad aree altamente industrializzate possono contenere residui tossici di veleni e residui chimici.

Miti da sfatare sui funghi e credenze sappiamo ora come fare

Abbiamo visto quali sono i miti da sfatare sui funghi e le credenze popolari alle quali è meglio non dare seguito se si vogliono evitare pericoli anche potenzialmente mortali.