Lo spreco di un pranzo moderno diventa arte

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Lo spreco di un pranzo moderno diventa arte con Sonja e Martin, due architetti austriaci.

Quali sono i nostri comportamenti e atteggiamenti riguardanti lo spreco alimentare? L’arte può influenzare il nostro modo di pensare al cibo? E ancora, perché scomodare l’arte per influenzare il nostro modo di pensare il cibo?

Perché siamo ormai talmente avvezzi alle cattive abitudini e allo spreco alimentare da ritenerli una parte inevitabile della nostra società.

Tuttavia proviamo un senso di disapprovazione quando del cibo finisce nella spazzatura. Eppure quando siamo al ristorante spesso ordiniamo del cibo in più che poi avanziamo, non preoccupandoci troppo del destino che lo aspetta. Lo spirito ecologico di chiunque viene messo a dura prova.

Succede qualcosa di simile nel caso del cibo da asporto. Lo acquistiamo all’interno di un contenitore di polistirolo o cartone, infilato a sua volta in un sacchetto di plastica corredato di posate anch’esse in plastica confezionate in una bustina di plastica trasparente.

Il fatto è che a parole siamo tutti green, solidali ed ecosostenibili. Ma le nostre cattive abitudini, ormai talmente radicate in noi, dimostrano che nei fatti ci comportiamo esattamente in modo opposto.

È per questo che una coppia di artisti austriaci, Sonja Stummerer e Martin Hablesreiter, ci mettono alla prova.

Coniugi nella vita e partner nel lavoro, hanno ideato delle performance video fantasiose e provocatorie in cui ci parlano di come la cultura può modellare le nostre aspettative estetiche delle cose che mangiamo. Performance davvero particolari che capovolgono i normali standard abitudinari e fanno riflettere lo spettatore.

I due nascono come architetti, lavorano a Tokyo da Arata Isosaki. Poi si cimentano come pionieri nel campo del food design industriale, scrivono diversi libri. Negli ultimi anni però, si sono fatti conoscere per il loro lavoro sul tema dell’impatto ambientale del cibo.

Spreco alimentare tradotto in arte

Usano uno pseudonimo, Honey e Bunny, e mettono in scena sé stessi come protagonisti e commensali in un universo parallelo governato da un galateo alieno in cui le abitudini alimentari vengono stravolte.

E così si mostrano a cena seduti attorno ad una tavola imbandita, a volte in un giardino, una sala operatoria, un ristorante.

Spreco alimentare avvolto in enormi pellicole

Una tavola dove i cibi e le stoviglie sono interamente avvolti in un unico immenso strato di pellicola trasparente.

Saranno loro, abbigliati solo di biancheria intima coperta da altrettanta pellicola trasparente, ad arrivare al cibo e alle posate, tagliando la pellicola con forbici d’argento.

Altrettanto surreale il video in cui si mostrano in una sala operatoria.

Questa volta nelle vesti di abili chirurghi mentre sono intenti ad estrarre da un panino il salame, poco salutare, e a sostituirlo con fette di pomodoro, basilico e cetrioli. Il tutto imitando alla perfezione le movenze e le tecniche operatorie, con tanto di sutura finale.

L’arte per influenzare il nostro modo di pensare il cibo, per riflettere e per cercare di cambiare nella vita di tutti i giorni.

Siamo sicuri che dopo aver visto questi filmati ci siederemo di nuovo a tavola, forse come facciamo di solito, ma con una consapevolezza in più. La speranza è che la nostra parte di mondo diventi finalmente green, sostenibile ed ecosolidale.