I boschi sono un tesoro prezioso che ci regala ogni anno prelibatezze e leccornie come frutti di bosco e funghi. Per cogliere questi piccoli doni del bosco è necessario rispettare delle regole precise quando vi si entra per evitare di intaccare il fragile equilibrio ambientale, soprattutto se si tratta di raccogliere funghi.
Determinate condizioni climatiche e ambientali possono facilitare o impedire la crescita dei funghi, come la presenza o meno di piogge e la loro intensità. Quello del sottobosco è dunque un ecosistema molto delicato al quale bisogna prestare particolare cura.
Ecco perché esistono delle precise regole da seguire quando si vuole “andare a funghi”, per salvaguardare il bosco e il suo ecosistema nel quale i funghi svolgono un importante compito nel tempo.
Come prima cosa bisogna sapere che non in tutti i boschi è possibile effettuare la raccolta di funghi, pena multe e sanzioni, ma solo in quelli dove è indicata la possibilità di raccolta.
Per poterlo fare bisogna poi munirsi di uno specifico tesserino o permesso. Questo è acquistabile presso gli esercizi pubblici convenzionati e, a seconda del territorio di competenza, anche presso le sedi dei Comuni e negli Enti di gestione per i Parchi e la Biodiversità i quali ne stabiliscono anche il costo. Il tesserino sarà valido solo nel territorio in cui è stato acquistato, e dovrà essere sempre portato con sé per poter mostrarlo alle guardie forestali nell’evenienza in cui queste lo richiedano.
In cerca di funghi nel bosco
I falsi miti sui funghi
Ma prima di andare oltre con le regole da seguire per essere dei rispettosi raccoglitori di funghi, vogliamo innanzitutto sfatare qualche mito riguardante questo argomento. Si sa che la saggezza popolare a volte tramanda falsi miti, credenze che pur senza essere supportate da alcuna dimostrazione scientifica vengono assodate come verità.
Il ciclo lunare
La prima di questa lista è la credenza che il ciclo lunare influisca sulla crescita dei funghi, e che dunque sia opportuno andare a cercarli quando la luna entra in una determinata fase. Per quanto affascinante, questa convinzione non è scientificamente comprovata. La crescita dei funghi è determinata dalle condizioni climatiche ottimali e non dalla fase della luna, e ha delle proprie fasi in cui l’abbondanza di funghi varia. Le fasi delle buttate di funghi a volte possono coincidere con le fasi lunari, ma le due non sono correlate. È probabile che proprio a causa di questa occasionale coincidenza sia nato il falso mito.
Porcini radioattivi
La seconda credenza è che i porcini siano funghi che assorbono un quantitativo di radiazioni maggiore rispetto agli altri funghi. Il quantitativo assorbito rimane simile a quello di altri ortaggi e funghi e comunque notevolmente al di sotto della soglia di sicurezza.
Porcini con preferenze
Un’altra convinzione riguardante i porcini è che questi crescano solamente sotto determinate specie di alberi, come ad esempio il castagno, il faggio, l’abete. Per quanto questo possa accadere, non crescono esclusivamente sotto questi alberi bensì anche sotto molti altri. In montagna a volte si possono trovare perfino sotto cespugli di rododendro selvatico.
I doni del sottobosco
Regole da sapere per raccogliere i funghi nel rispetto dell’ambiente
Ma ora entriamo nel pratico e vediamo insieme quali sono le regole che un buon raccoglitore di funghi deve seguire per poter salvaguardare il prezioso ecosistema del sottobosco.
- La raccolta è consentita solamente nei boschi e terreni non coltivati e nei quali non viene esposto un divieto esplicito. Si possono consultare i territori dove è consentita la raccolta nel sito della propria Regione.
- Non è consentito raccogliere più di 3 kg di funghi in una giornata, e di alcune specie come Ovuli buoni e Prugnoli, non più di 1 kg (residenti in montagna e proprietari dei terreni hanno regole a parte).
- La raccolta può essere effettuata manualmente tramite torsione o mediante l’uso di coltello. Sono assolutamente vietati rastrelli o strumenti uncinati che rischiano di danneggiare lo strato umifero del terreno impedendo la comparsa di funghi per gli anni a seguire.
- I funghi raccolti vanno puliti sul posto per lasciare che le spore vengano rilasciate sul terreno e conservati in un contenitore rigido e aerato come ad esempio dei cestini in vimini. Questo sia per consentire la caduta delle spore sul terreno, garantire l’areazione, evitando fenomeni di compressione e fermentazione che rischierebbero di danneggiare il fungo e favorire la crescita di muffe.
- Bisogna prestare attenzione al fungo che si sta raccogliendo e studiarlo ancora nel terreno per evitare di raccogliere un fungo non commestibile e successivamente gettarlo, compromettendo l’equilibrio del sottobosco. Il danneggiamento intenzionale di funghi, anche non commestibili è severamente vietato. Oltre che per buonsenso anche in quanto questi hanno un ruolo importante nel mantenimento degli equilibri di questo ecosistema.
Consigliamo di vestirsi con un abbigliamento comodo e adeguato all’ambiente boschivo, come una giacca impermeabile, scarponi e calze di lana. Inoltre non dimenticatevi di portare un bastone, un coltellino da raccoglitore e un cestino di vimini (da evitare assolutamente i sacchetti di plastica).
Ci sentiamo di fare anche alcune raccomandazioni, è sempre meglio andare a raccogliere funghi in compagnia. Una volta effettuata la raccolta inoltre è importante portarli a controllare presso l’ispettorato micologico delle ULSS di competenza.
Ecco allora alcune regole da seguire se si vuole andare a funghi per i boschi. Ci auguriamo che sia il buonsenso delle persone e la volontà di rispettare l’ambiente a farle seguire con attenzione e non il timore di incorrere in una sanzione pecuniaria.
Una buona raccolta a tutti voi!