I funghi porcini secchi vengono solitamente messi in commercio nelle apposite confezioni da 10 grammi in su. Confezioni che sono poi acquistate dai consumatori e utilizzate per la preparazione di gustose ricette.
Oggi possiamo trovare i funghi porcini anche all’interno di molti piatti pronti. Li vediamo nei banchi frigo dei supermercati, come tortellini e ravioli, oppure a scaffale: risotti pronti, vellutate, zuppe e così via.
E allora ci chiediamo: come avviene l’utilizzo da parte delle grandi industrie dei funghi secchi?
La domanda è legittima perché sappiamo bene come le confezioni di funghi secchi che acquistiamo non sono tutte uguali come standard qualitativo. Come avviene quindi l’utilizzo industriale dei funghi secchi così da far risultare il prodotto finale sempre uguale in ogni confezione?
Quando si tratta una materia particolare come il porcino, quindi un fungo spontaneo, bisogna porre la massima attenzione. Vediamo allora come avviene l’utilizzo industriale dei funghi secchi, dalla selezione del prodotto iniziale al risultato finale.
Utilizzo industriale dei funghi porcini secchi in granuli per i piatti pronti
Come abbiamo potuto notare, di recente l’industria alimentare ha proposto prodotti freschi e semilavorati contenenti funghi.
In passato questo era impossibile a causa della difficoltà nel mantenere uno standard qualitativo uniforme. Oggi l’industria alimentare riesce invece a garantire una buona quantità di prodotto uniforme per aspetto e con caratteristiche organolettiche simili.
Per arrivare al prodotto richiesto dall’industria alimentare, ossia i funghi secchi sotto forma di granuli o farina, bisogna passare numerosi controlli. Si parte come sempre da lotti di funghi porcini di ottima qualità e da una loro attenta valutazione.
Questa fase è cruciale per avere l’uniformità desiderata. Infatti solo se la valutazione dei lotti è corretta l’obbiettivo può essere raggiunto.
Per questo motivo la valutazione viene affidata a mani esperte e sicure.
Porcini secchi, controlli e processo industriale
Una volta controllate e scelte le fette di fungo porcino, queste vengono trattate con mulini e reti speciali che le riducono in granuli del calibro richiesto.
Successivamente i granuli subiscono diversi processi selettivi svolti con appositi macchinari, ventilazioni e separatori, in cui vengono eliminate le polveri e le parti più tenaci del fungo. In questo modo si rende il prodotto più omogeneo, sia come gusto che come consistenza.
Alla fine di questo processo i granuli sono nuovamente controllati mentre scorrono lungo un nastro trasportatore.
Segue infine un procedimento di stabilizzazione termica della parte microbiologica, che durante il taglio ha aumentato i suoi valori. Questa fase può avvenire in vari modi, con trattamento statico in forno o con un letto fluido, in cui i granuli galleggiano passando rapidamente da una temperatura alta ad una fredda.
Al termine del processo i granuli di funghi porcini secchi vengono confezionati e spediti al cliente. Quest’ultimo li inserirà nelle sue preparazioni, richiamando l’attenzione del consumatore declamando la presenza dei funghi porcini sulla confezione.
Dati gli alti costi di un procedimento simile, solitamente le industrie utilizzano solo parzialmente funghi porcini secchi nelle loro preparazioni (in genere non più del 5%), e li mixano con altri funghi o verdure, come potrete notare dalle indicazioni riportate in etichetta. Questo per rendere conveniente il preparato alimentare.
Abbiamo visto come avviene l’utilizzo industriale dei funghi secchi, esaminando il procedimento nelle sue fasi principali.
L’inserimento di una specialità come il fungo porcino secco è senza dubbio un pregio inestimabile per i piatti pronti industriali, anche se i veri estimatori continueranno a preferire le confezioni di funghi secchi interi, più lunghe da preparare, ma con un aroma molto più intenso.