Riduzione del consumo di sale: è importante parlarne.
Dal 20 al 26 marzo è la settimana mondiale della riduzione del consumo di sale a cui hanno aderito molti Stati tra cui anche l’Italia.
Una sensibilizzazione globale sui problemi di salute che un eccessivo consumo di sale può portare alla popolazione di tutto il pianeta.
L’iniziativa è stata promossa dalla World Action on Salt and Health, associazione che conta partner in 95 paesi di tutti i continenti.
Proprio in occasione della settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale il Ministero della Salute si è fatto portavoce del problema.
Con un comunicato ha infatti invitato tutte le aziende del settore alimentare e della trasformazione a ridurre il più possibile l’uso di sale nelle produzioni di cibo industriale.
La riduzione del consumo di sale nelle zuppe surgelate Asiago Food
Questo però è un monito che dovremmo cogliere tutti, aziende e privati insieme.
Dalle indagini di mercato è emerso che il consumo di sale nel mondo supera ampiamente la quota di 5 grammi giornalieri.
Un problema che riguarda anche tutte le regioni italiane.
I 5 grammi sono la quota che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare.
La maglia nera spetta alle regioni del sud. Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata che presentano dati di consumo medio giornaliero superiori a 11 grammi.
Più del doppio di quello consigliato.
Tutto ciò porta ad un eccessivo introito di sodio che associato ad un basso apporto di potassio dovuto al consumo ridotto di frutta e verdura si traduce in un aumento del rischio sanitario.
Rischio sanitario legato a malattie cardiovascolari e cerebrovascolari.
Riduzione del consumo di sale, perché deve diventare una regola
È innegabile la correlazione che c’è fra l’eccessivo consumo di sale e malattie come ipertensione, cardiopatie ed ictus.
Cercare quindi di sensibilizzare la popolazione su questi temi, istituendo una settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, è certamente un’iniziativa lodevole.
Quello che gli organismi di tutela della salute pubblica raccomandano è dunque un cambiamento nello stile di vita alimentare.
I consigli per agevolare la riduzione del consumo di sale a tavola ci arrivano proprio dal Ministero della Sanità. Ministero che invita la popolazione a preferire in ogni caso il sale iodato, pur utilizzandolo in quantità ragionevoli e moderate.
Le nostre vellutate surgelate sono state create pensando e create con poco sale. Sono ottimi prodotti, saporiti che rispettano le indicazioni del Ministero della Salute e quindi molto salutari.
La riduzione del consumo di sale nelle nostre vellutate
Per insaporire le pietanze viene quindi suggerito un uso maggiore di spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto. Tutti ingredienti che possono adeguatamente sostituire il sale nell’esaltare il sapore dei cibi.
Andrebbe inoltre ridotto l’uso di insaporitori come dadi da brodo, salse, maionese, oltre ad alimenti ricchissimi di sale come snack, patatine, salumi e cibo in scatola.
Altra importante raccomandazione riguarda la scelta degli alimenti confezionati.
In questi casi le quantità di sale occulto possono essere davvero notevoli. È sempre bene leggere attentamente l’etichetta e la dichiarazione nutrizionale.
Ultima importante raccomandazione!
Per ridurre il consumo di sodio nei soggetti più vulnerabili, oltre che per impostare un corretto stile di vita fin da subito, è quella di evitare del tutto l’aggiunta di sale nelle pappe dei neonati.
Le indicazioni del Ministero consigliano almeno fino al compimento del primo anno di vita.