Finferlo o Gallinaccio è il nome di uno dei tanti funghi spontanei commestibili che la natura ci offre.
Le varietà di funghi spontanei sono davvero tante, ma alcune sono più pregiate delle altre per le raffinate caratteristiche organolettiche che presentano. Tra questi troviamo il Cantharellus cibarius, un fungo dall’aspetto inconfondibile e dal gusto prelibato.
Anche se abbastanza noto, molti si chiedono che tipo di fungo sia il finferlo e quali siano le sue caratteristiche peculiari per poterlo riconoscere quando si va a funghi. Un compito non molto difficile, viste la particolarità morfologica che ne fa uno dei funghi più facili da identificare.
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Nel paragrafo seguente vedremo che tipo di fungo è il finferlo e perché è considerato tra i funghi più pregiati del panorama gastronomico mondiale relativo ai prodotti del sottobosco.
Fungo finferlo o gallinaccio – Cantharellus cibarius
Caratteristiche del Finferlo Cantharellus cibarius
Come abbiamo già accennato, il finferlo è uno dei funghi più apprezzati nella cucina italiana e internazionale. È una specie molto conosciuta anche se assume nomenclature diverse da regione a regione. In alcune zone viene infatti chiamato galletto o gallinaccio, in altre finferlo o ancora giallino o ciurrittu.
Riconoscerlo non è difficile grazie alla sua colorazione giallo intenso. Questa colorazione riguarda sia l’imenoforo che il gambo. Il cappello si presenta pieno, carnoso e sodo con un bordo frastagliato e lobato, leggermente ondulato. Alla base del cappello, invece delle lamelle, troviamo delle pieghe grossolane.
Le carni hanno un’inconfondibile aroma fruttato che ricorda l’albicocca.
Finferli raccolti
Il finferlo è un fungo molto diffuso in Italia e si trova già da maggio, nei boschi più caldi, fino alla fine dell’autunno.
Quando sono troppo piccoli la raccolta è vietata, ma in genere questi funghi non presentano problemi di deperibilità poiché non vengono attaccati dagli insetti.
Viene consumato principalmente fresco o surgelato, previa sbollentatura. È invece poco usato quando essiccato perché rimane duro e coriaceo.
Per esaltare al meglio il suo naturale aroma fruttato non andrebbe coperto con aromi troppo invadenti, ma lasciato più al naturale possibile. È ottimo se cucinato in umido come accompagnamento alla polenta o alle uova e condito solo con olio e burro, oppure come condimento per primi piatti a base di pasta o riso.
Il finferlo è inoltre particolarmente digeribile poiché privo di micosina.
Abbiamo visto che tipo di fungo è il finferlo Cantharellus cibarius, una delle specie più apprezzate nella gastronomia italiana.
Potete raccoglierli con una certa tranquillità vista la facilità di riconoscimento. Per una maggiore sicurezza è comunque raccomandabile recarsi da un centro ispettivo di micologia per far valutare gli esemplari raccolti. All’occhio inesperto, infatti, il finferlo potrebbe essere confuso con alcuni esemplari di Omphalotus olearius o Fungo dell’olivo, specie assai velenosa.