Il biologico e le nuove strategie

Alimenti e Benessere

Il biologico e le nuove strategie in Italia, qual è il piano già attuato? Per il futuro si punta a valorizzare il biologico. L’Italia è pronta a gettare le basi per l’eventuale introduzione del segno distintivo del “Bio made in Italy” 

Che il settore biologico sia strategico per economie come quella italiana se ne sono accorti tutti.

Compreso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha messo a punto un vero e proprio piano strategico.

Le nuove strategie per il biologico in Italia pongono essenzialmente un obbiettivo: la crescita.

Una crescita che però deve avvenire simultaneamente tanto nella superficie dedicata a questo tipo di colture, quanto alle quote di mercato detenute dal nostro paese.

Il biologico le nuove strategie

Il biologico e le nuove strategie in Italia prevedono un insieme di punti da sviluppare nel lungo termine per avere una ricaduta di benefici da qui al 2020, termine entro il quale ci si aspetta un significativo incremento del valore di questo settore.

Il comparto già di per sé fa registrare crescite annue esponenziali, questo è certo. Ma non c’è dubbio che unire al fenomeno naturale un piano d’azione potrà consentirci di sfruttarne al massimo le potenzialità.

Le fragole surgelate

Il biologico e le nuove strategie in Italia, cosa cambia

Vediamo dunque i 10 punti in cui si sviluppa il piano.

  1. Uniformare le misure a sostegno dell’agricoltura biologica e alla formazione specifica concesse dai piani di sviluppo rurale delle diverse regioni italiane. Rendere uniforme il contributo pubblico in materia.
  2. Creare delle politiche di filiera che uniscano i vari addetti del settore. Unire aziende di trasformazione, di distribuzione e di commercializzazione con obbiettivi comuni e strategie di collaborazione. Questo per ottenere risultati più concreti e incisivi.
  3. Valutare l’opportunità della creazione di un marchio distintivo del “Bio made in Italy”. Conseguente campagna di informazione e diffusione attraverso canali tradizionali e mezzi innovativi come il web.
  4. Promuovere l’uso di prodotti biologici in ambiti pubblici. Come le mense scolastiche o la ristorazione ospedaliera. Applicazione di tecniche e modalità biologiche nella coltivazione in aree pubbliche.
  5. Attuare criteri di semplificazione delle complesse normative che regolamentano il biologico. Mantenere la sicurezza di ferrei controlli.
  6. Creare percorsi formativi specifici in ambito universitario che comprendano l’applicazione delle tecniche biologiche nel settore dell’agroalimentare. Aggiornamenti professionali in tal senso anche per i docenti degli istituti superiori. Promuovere così una più capillare diffusione delle informazioni necessarie ai futuri operatori del settore.
  7. Introduzione e sviluppo del Sistema di Informazioni del Biologico. Consentire connessioni facili con tutte le banche dati del settore. Rendere così le procedure più semplici per gli operatori del settore.
  8. Migliorare l’efficacia dei sistemi di controllo ed eventualmente modificare in tal senso la normativa vigente. Garantire maggiormente con i controlli sia gli operatori che i consumatori.
  9. Migliorare i controlli e le certificazioni di prodotti provenienti da paesi esteri. Per questo utilizzare strumenti informatici più evoluti ed efficienti.
  10. Istituire un Piano Nazionale per la Ricerca e l’Innovazione specifico per il settore dell’agricoltura biologica. Promuovere la biodinamica e l’istituzione di un comitato permanente di coordinamento.